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Audit di seconda parte nell’agroalimentare: uno strumento chiave per controllare la catena di fornitura

Apr 14, 2025

Le verifiche di seconda parte sono controlli condotti da un’azienda su uno o più fornitori della propria catena di approvvigionamento, con l’obiettivo di assicurare la conformità a determinati requisiti contrattuali, normativi o volontari. A differenza delle verifiche interne (di prima parte) o di quelle svolte da enti terzi (di terza parte), questi audit permettono all’azienda committente di esercitare un controllo diretto sulla qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti o servizi ricevuti. 

Nel settore agroalimentare, dove la catena di fornitura diffusa comprende produttori, trasformatori, distributori e fornitori di imballaggi o servizi, le verifiche di seconda parte rappresentano uno strumento strategico. Esse permettono di controllare il rispetto delle buone pratiche agricole, delle norme igienico-sanitarie, della tracciabilità alimentare e dei criteri etici. Inoltre, favoriscono la prevenzione delle frodi alimentari, il controllo dei rischi legati alla sicurezza alimentare e il monitoraggio della qualità dei prodotti agroalimentari. Investire in questo tipo di audit significa ridurre i rischi lungo la filiera, garantire standard elevati di qualità e consolidare la fiducia dei consumatori.

Le aziende che desiderano avere un maggiore controllo sui propri fornitori possono rivolgersi a enti di verifica come QCertificazioni per avviare un programma strutturato di audit relativo all’attività primaria (coltivazione e allevamento). Gli audit, le verifiche e le ispezioni verranno organizzate sulla base delle necessità della committenza che, di volta in volta, indicherà quali sono gli aspetti più critici o quelli più strategici che desidera vengano monitorati. Sulla base di tali indicazioni, gli esperti di QCertificazioni stileranno delle check list personalizzate per ciascun cliente.

Inoltre, negli ultimi anni, il ricorso ai fornitori esterni è cresciuto in modo significativo. Questo fenomeno è favorito dalla globalizzazione e dalla necessità per le imprese agroalimentari di offrire sul mercato prodotti competitivi in termini di rapporto qualità/prezzo. Per rispondere alla crescente domanda e mantenere la competitività sul mercato, le aziende ampliano la loro rete di approvvigionamento, spesso includendo fornitori internazionali. In molti casi, infatti, i costi di produzione locali non risultano vantaggiosi, spingendo pertanto le imprese a scegliere la delocalizzazione produttiva e a ricorrere a servizi in outsourcing. Tuttavia, questa maggiore complessità della filiera implica anche un maggiore livello di rischio, soprattutto quando si ha a che fare con fornitori agroalimentari situati in Paesi con normative differenti o meno stringenti.

In questo contesto, diventa fondamentale assicurare che tutti i prodotti, indipendentemente dalla loro origine, siano sicuri, sostenibili e di qualità. Le verifiche di seconda parte rappresentano uno strumento efficace per monitorare i punti critici della catena di fornitura agroalimentare e garantire che le condizioni produttive rispettino gli standard attesi. Oltre agli aspetti legati alla sicurezza alimentare, è sempre più rilevante valutare elementi di responsabilità sociale ed etica. Ciò include il rispetto delle condizioni di lavoro, la tutela dei diritti dei lavoratori, e, nel caso degli allevamenti, la protezione del benessere animale.

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