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Dalla terra, per la Terra: per una cura di sè responsabile

Set 17, 2025

Fin dall’alba della civiltà, la cura del corpo è stata inevitabilmente connessa alla natura. I primi cosmetici e prodotti per la cura personale – risalenti all’Antico Egitto – nacquero proprio dalla terra, dalla quale venivano estratti con rispetto e sapienza. Ecco che prima di essere un atto di benessere verso sé stessi, la self-care si configurava alle origini come un atto di profonda connessione con la natura: una pratica olistica di comunione con l’ambiente.
A partire dalla seconda metà del 1900, con l’affermarsi dell’industria della cosmesi, i prodotti per la beauty routine hanno incominciato a rappresentare una sfida per gli ecosistemi, facendo ampio ricorso a conservanti sintetici, filtri UV e microplastiche.

Ogni prodotto cosmetico può contenere sostanze che hanno effetti negativi sull’ambiente e gesti quotidiani – dall’applicazione di una crema al profumo – possono avere ripercussioni sugli ecosistemi acquatici, terrestri e, di conseguenza sulle reti alimentari, compresa quella umana.
Le attuali formulazioni presentano alcune aree di criticità. I conservanti sintetici come parabeni e triclosan, ampiamente utilizzati per le loro proprietà antimicrobiche, possono essere accumulati dai tessuti di vari organismi, uomo compreso, e riscontrati in tracce significative  e rilevati persino nel latte materno. Questi composti possono avere ripercussioni oltre che sulla salute umana anche sugli equilibri degli ecosistemi, soprattutto acquatici, suggerendo l’urgenza di percorsi alternativi di ricerca.
Analogamente, i filtri UV chimici, come ossibenzone e octinoxate, pur garantendo protezione solare, possono generare impatti sugli ecosistemi marini. La loro interazione con i coralli, attraverso meccanismi di alterazione delle alghe simbiotiche, apre interessanti sfide per l’innovazione scientifica. Persino le alternative minerali come TiO₂ e ZnO, presentate come più sicure, richiedono un’attenta valutazione dei loro meccanismi di interazione ambientale.

I muschi sintetici utilizzati nelle fragranze e le microplastiche degli esfolianti rappresentano ulteriori ambiti di riflessione. La tendenza al bioaccumulo e gli effetti sui sistemi ormonali dei primi e alla veicolazione di inquinanti organici per le seconde, sollecita l’industria cosmetica a ripensare approcci e formulazioni.
Questi elementi non vanno interpretati come criticità insormontabili, ma come stimoli preziosi per una ricerca che sappia coniugare efficacia dei prodotti, benessere individuale e rispetto ambientale. L’obiettivo è costruire insieme alle aziende percorsi di innovazione che trasformino questi potenziali impatti in opportunità di miglioramento scientifico e sostenibile.

In questo contesto, l’industria della cosmesi e della cura personale, con un fatturato globale che supera i 16,5 miliardi di euro e una crescita del 9,1% nell’ultimo anno, si trova oggi di fronte a una sfida cruciale: riconciliare il benessere individuale con la salute del pianeta.
Fortunatamente oggi, il settore cosmetico sta attraversano una profonda rivoluzione innescata da una crescente consapevolezza dei consumatori: prendersi cura di sé non può più significare ignorare l’impatto delle nostre scelte sull’ambiente. L’industria cosmetica è ora chiamata, e disposta, a realizzare prodotti cosmetici sostenibili, etici, rispettosi dell’ambiente e degli esseri viventi e, a ripensare radicalmente le proprie strategie produttive in nome di una visione sistemica di responsabilità e sostenibilità ambientale. Non si tratta di rinunciare alla performance, ma di ricercare nuovi equilibri che vedano l’ambiente non come un vincolo, ma come un alleato. Questa nuova prospettiva rappresenta un’opportunità strategica per differenziarsi sul mercato, generare valore condiviso e contribuire concretamente alla transizione ecologica.
Lo standard AIAB Bio Eco Cosmesi rappresenta così la risposta concreta a questa rinnovata sensibilità: un ritorno alle origini, ma con la sofisticazione scientifica contemporanea.
La certificazione Bio Eco Cosmesi AIAB, sviluppata dall’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica e certificato da QCertificazioni, si configura come un approccio olistico alla sostenibilità. Tale disciplinare non si limita a garantire l’utilizzo di ingredienti biologici, ma i suoi criteri abbracciano l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla selezione delle materie prime biologiche al packaging a basso impatto, garantendo l’assenza di ingredienti dannosi e promuovendo un’idea di bellezza che sia sinonimo di rispetto ecosistemico. Prodotti formulati con questi criteri ricuciono lo strappo tra cura personale e tutela ambientale, dimostrando che è possibile nutrire la propria bellezza, riducendo al minimo gli impatti ambientali.

Le certificazioni, i marchi etici e gli standard come AIAB Bio Eco Cosmesi testimoniano l’impegno delle aziende e orientano i consumatori verso scelte consapevoli, offrendo la possibilità concreta di trasformare ogni gesto quotidiano – dall’applicare una crema all’utilizzare un dentifricio – in un atto di responsabilità, comprendendo l‘interconnessione profonda tra il nostro benessere individuale e quello del pianeta.

Il messaggio è chiaro: prendersi cura di sé significa prendersi cura dell’ambiente, ritornando a quel primordiale rapporto simbiotico e reciproco tra l’umanità e la natura.

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