Importare (ed esportare) prodotti biologici in Europa
Sono quasi 3 milioni le tonnellate di prodotti biologici importati nell’Unione Europea da Paesi Terzi ogni anno (dato 2021). Africa, America del Sud e Asia le principali aree di provenienza di queste merci che, per la maggior parte, sono “prodotti primari” come cereali, frutta, caffè e cacao, olii vegetali.
Le aziende certificate come importatori bio possono importare nella UE da Paesi Terzi a specifiche condizioni. Se nel Paese Terzo vige una normativa sul biologico e questa è in equivalenza con quella UE, o se gli esportatori sono certificati da Organismi riconosciuti ad operare in equivalenza rispetto alla suddetta normativa, allora i prodotti possono entrare nell’Unione.
In particolare, l’importatore deve rispettare quanto contenuto nel Regolamento 2018/848 (e nei rispettivi regolamenti delegati), in vigore da gennaio 2022.
Tutti i prodotti biologici importati nell’UE devono disporre di un certificato elettronico di ispezione (e-COI). Questi sono gestiti dal sistema dedicato al controllo degli scambi (TRACES). Si distingue poi, tra “Paesi equivalenti,” in cui i certificati sono rilasciati dagli organismi di controllo designati dalle autorità nazionali dei Paesi e “Tutti gli altri Paesi”: in questo caso i certificati sono rilasciati dagli organismi di controllo designati dall’UE.
Per l’attività di esportazione non esiste una regola univoca, ma occorre far riferimento
alle normative dei Paesi Terzi di destinazione su produzione, etichettatura e commercializzazione.
QCertificazioni, con la sua esperienza e competenza, è in grado di supportare le aziende nelle operazioni di importazione ed esportazione.
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