L’importanza dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile in un comparto sempre in crescita
I numeri dell’industria cosmetica in Italia mostrano una crescita decisa: +9,1% in un anno, per un totale di 16,5 miliardi di euro di valore (dati 2024). Le proiezioni, considerando questi primi mesi del 2025 sono altrettanto favorevoli, con un aumento del 6,9% rispetto all’anno precedente.
Molto positivo anche il dato sui consumi nel mercato interno italiano: 13,4 miliardi di euro per un + 6,9 percentuale rispetto al 2023. In merito ai canali di vendita si conferma primo il mass market, seguito da profumerie e farmacie. Segue, in quarta posizione, l’on-line.
Ugualmente consistenti i dati che riguardano quei prodotti cosiddetti “a connotazione naturale e sostenibile”: il valore generato dalle vendite rappresenta il 24,8% del mercato cosmetico italiano, circa 3,3 miliardi di euro (dati Centro Studi Cosmetica Italia).
Un ottimo risultato che, tuttavia, va precisato. Né in Europa né in Italia, infatti, esiste una chiara e univoca definizione di “naturalità” e “sostenibilità”riferita a questa tipologia di prodotti. Per ovviare a tale carenza, Cosmetica Italia, associazione che riunisce le più grandi industrie del settore, ha proposto un sistema di classificazione ad hoc che permettesse, almeno, l’analisi economica dei dati relativi a quella tipologia di prodotti. La scelta è caduta su due definizioni più o meno corrispondenti a due aree di mercato. La prima si riferisce a Cosmetici a connotazione naturale e/o biologica e cioè caratterizzati da elementi grafici o testuali sul packaging che comunicano, per l’appunto, l’aspetto naturale/biologico.
La seconda definizione è invece Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green. In questo caso, gli elementi grafici o testuali sulla confezione raccontano di una sostenibilità ambientale che ha a che fare con l’intero ciclo di vita del prodotto e dunque non solo e non tanto del cosmetico in sé, inteso come ingredienti che lo compongono.
Cos’è allora che può fare la differenza e orientare i consumatori? Senza dubbio, è la presenza o meno di una certificazione. Chi, per la cura di sé così come per l’alimentazione, cerca un prodotto davvero biologico (o vegano) ha l’opportunità di trovare in un marchio di certificazione riconosciuto quella garanzia di aver acquistato il prodotto giusto e desiderato.
Senza una certificazione rilasciata da un ente di terza parte, il consumatore perde la certezza di essere di fronte a un prodotto biologico nella sua formulazione, libero da elementi nocivi per l’ambiente e la salute.
Questo è quello che facciamo noi di QCertificazioni quando, proponendo i nostri servizi di certificazione per prodotti cosmetici, offriamo in esclusiva la soluzione BIO ECO COSMESI di AIAB, l’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica, della quale fanno parte produttori, tecnici e consumatori.

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