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Un percorso di sostenibilità per le cantine italiane

Apr 19, 2022

Un percorso di sostenibilità per le cantine italiane

Sostenibilità e settore vitivinicolo: “il cerchio” si sta forse per chiudere. Infatti, il Ministero delle Politiche Agricole, lo scorso marzo ha approvato il disciplinare per la Certificazione di Sostenibilità del Settore Vitivinicolo. Non solo, come accade ora sarà possibile dimostrare l’adozione di pratiche sostenibili e responsabili nel vigneto, ma anche certificare quelle che hanno a che fare con la trasformazione del prodotto nelle sue differenti fasi e che si possono ricondurre alle cosiddette attività della “cantina”. Il provvedimento, molto atteso dagli operatori, mette a sistema i diversi schemi di certificazione ad oggi esistenti valorizzando l’impegno dell’azienda nel compiere l’intero percorso di sostenibilità. Un impegno visibile a tutti i portatori di interesse (clienti e catena di fornitura) sintetizzato da un logo da apporre direttamente sulla bottiglia.  

Le prime uve che sarà possibile certificare con questo schema saranno quelle raccolte durante la vendemmia 2022, per le quali si utilizzeranno gli standard previsti dal vigente Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI), mentre il processo di integrazione dei differenti sistemi verrà completato entro il prossimo anno. Nella pratica, non vi saranno più solamente tante certificazioni specifiche per ogni singolo aspetto della produzione, ma un unico schema che le comprende tutte.

Pertanto, coltivatori e produttori che decideranno di ottenere la certificazione dovranno dimostrare di aver agito in modo sostenibile sia nella “fase agricola” che in quella di “post raccolta-trasformazione”.

Nei diversi passaggi l’attività verrà valutata secondo tre criteri tematici, definiti “pilastri”, uno per ciascun aspetto: ambientale, sociale ed economico.

La certificazione, che potrà essere rilasciata solamente da un ente terzo accreditato, attesterà che l’azienda abbia rispettato tutti i criteri previsti, riassunti nella tabella che segue.

Il disciplinare si pone, dunque, come un elemento rilevante per la valorizzazione del settore in chiave sostenibile. Per almeno due ragioni. La prima, perché accompagna tutti gli operatori della filiera in un cammino di sostenibilità, certificato e integrato in ogni suo aspetto. La seconda, perché offre agli stessi l’opportunità di dimostrare la piena adesione a un tema di capitale importanza.

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